Fino a pochi anni fa coltivare un orto era considerata un’attività “antica”, appartenente ad una tradizione ormai superata, vista la possibilità reale di poter usufruire di tutti i prodotti vegetali, provenienti da tutto il mondo, tutto l’anno.
Ma questa visione non si è rivelata così positiva come si pensava: è vero che potenzialmente possiamo avere tutto semplicemente recandoci al supermercato in cinque minuti, ma a quale prezzo?
Le coltivazioni, spesso, non riescono a soddisfare le richieste del mercato, per cui molti produttori, per incrementare il loro lavoro e per il profitto, sono caduti nella rete delle produzioni non del tutto naturali. Non parliamo poi dell’impatto ambientale che hanno la produzione intensiva e il trasporto in giro per il mondo degli alimenti, soprattutto freschi.
In alcuni casi, infatti, il fatto che questi alimenti vegetali abbiano viaggiato per chilometri e chilometri e che siano stati coltivati con metodi poco rispettosi della natura e dell’ambiente, annulla totalmente tutto ciò che di sensato e salutare possa esserci in un regime alimentare basato sui vegetali.
In ultimo citiamo anche i prezzi che attualmente hanno frutta e verdura, che sono influenzati dagli elevatissimi costi delle materie prime impiegate per le coltivazioni e per i trasporti – qualche volta si rimane sbigottiti davanti ai cartellini dei prezzi nei negozi.
Perché dedicarsi ad un orto personale?
Ed ecco che l’idea di dedicarsi ad un orto personale potrebbe essere la soluzione per poterci garantire un approvvigionamento continuo di verdure di stagione di alta qualità, coltivate in maniera completamente sana e sicura, contenendo le spese e godendo di prodotti freschissimi tutto l’anno a km zero.
Di certo l’impresa non è così semplice, soprattutto per chi non ha dimestichezza con l’argomento, ma tutto si può imparare. L’esperienza sul campo, poi, è la maestra migliore. E poi anche fare l’orto può diventare un’interessante opportunità per socializzare, per conoscere tante persone nuove, con una passione comune, con le quali condividere idee e informazioni e scambiare pareri ed esperienze.
Ma da dove si comincia a fare un orto da zero?
Il terreno da coltivare
I più fortunati dotati di un giardino o di un piccolo appezzamento di terreno sono sicuramente avvantaggiati: avere un terreno di proprietà è un’ottima base da cui partire. In alternativa, si può valutare di prenderne in affitto uno o di rivolgersi alla propria amministrazione comunale, visto che sono molte quelle che mettono a disposizione dei cittadini degli spazi proprio per la creazione di orti.
L’importante è che questo terreno non sia troppo lontano: l’orto ha bisogno di dedizione quotidiana, per cui sarebbe meglio che si trovasse in un raggio d’azione ragionevole.
Nella scelta del giusto terreno per l’orto bisogna anche tenere conto dell’irrigazione. Infatti, ci si deve accertare che ci sia un punto comodo da cui fare approvvigionamento di acqua per innaffiare, o, al limite, bisogna munirsi si un sistema di raccolta dell’acqua piovana.
Gli attrezzi da utilizzare
Cosa serve per cominciare a fare l’orto da zero? Per l’orto sono indispensabili pochi utensili, che sono:
• una vanga, che serve per smuovere il terreno in profondità
• una zappa, necessaria per sgretolare le zolle di terra
• una forca, che si utilizza per togliere dalla superficie del terreno l’erba secca e, laddove fossero stati piantati, per raccogliere i tuberi
• un rastrello, utile per livellare il terreno, per far incorporare il concime e per eliminare i sassi
• delle cesoie, necessarie per la raccolta di alcuni vegetali e per la potatura delle piante
• dei guanti, per proteggere le mani contro graffi e irritazioni.
Qual è il momento migliore per iniziare a fare l’orto?
Potenzialmente si può iniziare a coltivare un orto in qualsiasi momento dell’anno, ma per un neofita i momenti migliori sono due, a fine febbraio o in primavera, poiché si ha tutto il tempo per preparare il terreno dopo il freddo invernale e prima di cominciare a piantare.
Quali sono le prime operazioni da fare?
Le primissime operazioni da effettuare per creare un orto da zero consistono in una serie di attività dedicate alla preparazione del terreno.
Per prima cosa il terreno va ripulito da erbacce, radici e sassi. Dopodiché si procede alla vangatura e poi alla concimazione – sono perfetti il letame, ricco di micronutrienti, o il compost, ottima alternativa economica ed ecologica – zappettando e rastrellando per distribuire bene i fertilizzanti.
Si comincia!
Una volta preparato il suolo è il momento di seminare e piantare.
Dobbiamo però specificare una cosa: la semina è un’operazione per agricoltori più esperti, che richiede conoscenze e capacità che un neofita potrebbe non avere ancora; inizialmente è consigliabile procedere al trapianto di piantine già germogliate acquistate in vivaio.
In una fase successiva, dopo aver acquisito la giusta esperienza, diventa anche molto interessante e stimolate creare le proprie sementi, ma serve prima un po’di pratica sul campo.
Come si fa a trapiantare delle piantine già germogliate?
Si praticano dei fori nel terreno, abbastanza distanti gli uni dagli altri; questo serve sia per dare spazio alle piante per crescere, sia per creare degli spazi utili attraverso cui muoversi nell’orto. Le piantine vanno sistemate nelle buchette create con la loro zolletta di terra, che va ricoperta bene. In ultimo, si innaffia e da questo momento iniziano tutte le cure quotidiane fino al raccolto.
Un consiglio
Visto che si tratta della prima volta, secondo noi è meglio dedicarsi a poche coltivazioni – quattro o sei, al massimo – per impratichirsi con le varie attività che ogni singola pianta richiede.
Da non sottovalutare mai, nella scelta delle varietà da seminare o piantare, la biodiversità, fondamentale per la salute reciproca delle piante e del terreno. Consigliamo, infatti, di unire ai quattro/sei ortaggi, almeno un’erba aromatica e un fiore.