Il perugino
La sua vita e le sue opere

Santa Maria degli Ancillotti

Il Perugino, si può ritenere tra i Maestri del Rinascimento Italiano. Il suo nome era Pietro Vannuci e nacque a Castel della Pieve alla metà del 1400 e morì a Fontignano(PG) colpito dalla peste nel 1523. Il suo soprannome forse deriva dal fatto che il paese natio era abbastanza piccolo per essere conosciuto ai più; quindi, si indicò la sua provenienza con Perugia, la cittadina più vicina a Castel della Pieve.

Gli studi del Perugino


Il suo primo maestro sembra fu il pittore Francesco da Castel della Pieve, successivamente fu allievo di Piero della Francesca ad Arezzo e a Firenze studiò nella scuola del Verrocchio. Il Perugino aprì due botteghe, una a Perugia e una a Firenze, era molto conosciuto ed apprezzato, tanto che nel 1841 gli commissionarono, insieme al Botticelli e al Ghirlandaio le decorazioni delle pareti della Cappella Sistina. Questo fu il periodo di maggiore splendore del pittore.

La prospettiva
Gli insegnamenti di prospettiva dati da Piero della Francesca e quelli del Verrocchio sul disegno diedero i loro frutti, il Perugino fu un maestro nelle trasparenze, nelle armonie dei colori e delle luci, delle figure delicate e melanconiche con prospettive bellissime. Nella fine del ‘400, finì il momento di maggiore espressione del Perugino, le motivazioni furono moto probabilmente il cambiamento dei gusti, forse la sua incapacità di adattarsi ai mutamenti in atto, l’essere troppo legato alle sue modalità di espressione, quindi perse molte commissioni, soprattutto nei grandi circuiti artistici dell’epoca.
Quindi abbandonò Roma e Firenze, ritirandosi a Perugia dove ancora la sua fama era riconosciuta. Soprattutto nei piccoli centri attorno a Perugia gli furono commissionate delle opere. A Città della Pieve l’affresco “Adorazione dei Magi” all’interno dell’Oratorio di S. Maria dé Bianchi. L’affresco, sempre nella stessa cittadina, di “ Sant’Antonio abate tra i Santi Paolo Eremita e Marcello” e dipinse le due pale nel Duomo “ Madonna in gloria e santi” e “ Battesimo di Cristo”. Nel Borgo di Panicale “Il Martirio di San Sebastiano”, nella chiesa omonima.


Nel 1517, anziano e molto probabilmente quasi cieco, a Città della Pieve nel 1517, affrescò un ciclo, del quale resta solo la “Deposizione delle Croce”, la caratteristica di questo affresco è la sua essenzialità. Opera è collocata nella Chiesa di Santa Maria dei Servi, diventata museo Civico - Diocesano. L’affresco fu scoperto nel 1834, nascosto da una intercapedine e non è visibile nella sua interezza.
Quasi ottantenne, colpito dalla peste, morì a Fontignano nel 1523.
Nel suo studio passarono molti scolari tra i quali Raffaello e Pinturicchio.
Il Perugino è considerato uno dei maggiori pittori, nella storia dell’arte del nostro Paese.

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