L’irrigazione a goccia sostanzialmente consiste in un lento annaffiamento delle piante, le gocce si depositano sulla superficie del terreno vicino alla pianta. Il terreno viene preparato con una serie di condotte e valvole per regolare la pressione di arrivo dell’acqua ai gocciolatori situati vicino alla pianta.
L’obiettivo finale è quello di ridurre al minimo la dispersione dell’acqua ottimizzando l’annaffiamento, l’erogazione può essere costante o anche intermittente, si utilizzano dei tubi particolari (ali gocciolanti) nei quali vengono inseriti i gocciolatori.
Nel caso in cui si debbano coltivare delle piante per anni nella stessa posizione, si usano tubi rigidi, nel caso in cui l’irrigazione avvenga per colture annuali, si utilizzano tubi morbidi.
Vi sono anche dei tubi che vengono interrati stando a diretto contatto con le radici delle piante, senza l’intralcio dei tubi. Un’ altra tipologia di irrigazione prevede l’utilizzo di tubi flessibili forati.
La diffusione dell’irrigazione a goccia:
L’irrigazione a goccia inizialmente usata per irrigare coltivazioni arboree si è diffusa oramai in tutta la tipologia di coltivazione, da quello domestico amatoriale a quello industriale ed intensivo. L’attenzione sempre maggiore nella ricerca del risparmio dell’acqua come bene primario, le modificazioni climatiche con estati sempre più calde e secche con la limitazione delle risorse idriche hanno fatto sviluppare questa tipologia di irrigazione. L’irrigazione a goccia produce non solo un risparmio idrico ma riduce l’utilizzo di meno manodopera conseguendo migliori risultati produttivi.
Lo sviluppo nel tempo del sistema di irrigazione a goccia:
La prima irrigazione a goccia usava dei contenitori di argilla forati, permettendo all’acqua di annaffiare lentamente le coltivazioni. Il primo sistema di irrigazione a goccia di tipologia moderna fu sviluppato in Israele negli anni trenta. Negli anni sessanta negli Stati Uniti comparve il primo nastro gocciolante.
Alcune problematiche riscontrate:
Il problema principale in questa tipologia di annaffiamento è la facilità di occlusione di gocciolatori, questo dipende anche dalla tipologia di acqua, si usano dei filtri per ridurre tali possibilità. Sostanzialmente una pompa spinge l’acqua (generalmente da un pozzo) in un filtro e nelle valvole di regolazione per farla scorrere nel tubo di portata nei campi, ed infine alle ali gocciolanti. L’irrigazione a goccia con facilità può essere controllata elettronicamente o idraulicamente. Si deve anche considerare la possibilità di utilizzare l’impianto per la concimazione stessa, oppure per la distribuzione di fitofarmaci, in modo preciso e metodico senza eccessivo spreco.
Per attività amatoriali e piccoli orti, delle centraline elettroniche collegate direttamente ad un rubinetto possono essere programmate a piacimento, rispetto all’orario e ai giorni. Sono previsti anche dei sensori che controllano l’umidità del terreno, in caso di pioggia e di un terreno adeguatamente bagnato e irrigato il sensore avvisa la centralina che mantiene chiusa la valvola risparmiando l’acqua.