L’ortensia è una pianta molto amata per la sua bellezza, data dal particolare aspetto dei suoi fiori, i cui colori variano dal bianco all’azzurro, passando per il rosa e il viola a seconda delle condizioni del terreno.
È ideale per decorare giardini e balconi, visto che cresce bene sia a terra che in vaso, ma per mantenerla rigogliosa e in salute è fondamentale sapere come e quando potarla. La potatura, infatti, è una delle operazioni fondamentali per la cura di questa affascinante pianta; il suo scopo non è solo quello di preservarne la forma, ma anche quello di favorire e stimolare la produzione di nuovi fiori.
Perché potare l’ortensia
I vantaggi della potatura dell’ortensia sono numerosi. Intanato, eliminare i rami rovinati e quelli più deboli favorisce una migliore circolazione dell’aria e una maggiore penetrazione della luce all’interno della pianta, elementi essenziali, questi, per una fioritura sana.
Inoltre, la potatura aiuta a mantenere la forma desiderata dell’ortensia, evitando che diventi troppo disordinata o invadente.
In ultimo, ma non per importanza, la potatura è essenziale per mantenere la salute della pianta e per ottenere una fioritura rigogliosa: rimuovendo i rami danneggiati, migliorando la struttura e garantendo una crescita equilibrata, l’ortensia sarà più resistente e produrrà fiori più abbondanti e di qualità superiore.
Quando potare l’ortensia
La potatura dell’ortensia va eseguita una volta all’anno, preferibilmente alla fine dell’inverno, ovvero quando la pianta è ancora nella fase di riposo vegetativo e il clima inizia a diventare più mite. Indicativamente, possiamo dire che il periodo ideale è tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.
In questa fase, la pianta non è in fioritura e i nuovi germogli non sono ancora del tutto sviluppati, il che riduce al minimo il rischio di fare danni.
Di sicuro possiamo sconsigliare di potare l’ortensia durante l’estate o l’autunno, poiché durante queste stagioni la pianta si concentra sulla fioritura o sulla produzione dei nuovi germogli per l’anno successivo; in questi casi di potatura fuori stagione si può compromettere la fioritura futura e stressare inutilmente la pianta.
Le operazioni di potatura principali
Per prima cosa vanno eliminati tutti i rami che appaiono danneggiati, secchi o malati.
Vanno poi tagliati i rami più deboli e quelli che crescono verso l’interno della pianta – ciò favorisce una migliore circolazione dell’aria e una distribuzione più uniforme della luce, e aiuta anche a prevenire la crescita di eccessivo fogliame che potrebbe andare a soffocare i fiori.
Si tagliano, inoltre, i fusti che hanno fiorito in precedenza, in questo modo: se hanno due anni o più e non hanno generato né rametti né gemme, vuol dire che sono esauriti e possono essere eliminati del tutto; mentre se presentano rami laterali giovani e vigorosi possono essere solo scorciati salvaguardando questa parte vitale. In questo modo, la pianta concentrerà le energie sulla produzione di fiori piuttosto che sul mantenimento di rami vecchi.
In ultimo, bisogna fare attenzione a non rimuovere, assieme ai germogli giovani che si trovano sui rami principali, anche quelli che si trovano alla base della pianta: questi rappresentano il suo futuro e sono fondamentali per garantire un’ortensia sana e dalla fioritura rigogliosa.